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Alzi la mano chi, avendo appoggiato anche per pochi mesi le mani sulla tastiera del pianoforte, non si sia scontrato con questo autore. Il 'famigerato Czerny', che ha tormentato generazioni di pianisti, odiato, all'inizio, e apprezzato solo 'da grandi'. Eppure l'arcigno didatta ha anche un 'volto umano', che appare in queste semplici lettere alla signorina Cecilia. E chi ha studiato (o studia) il pianoforte, professionalmente o per diletto, siamo sicuri si riconoscerà ora in un atteggiamento ora in un altro, e scoprirà come i meccanismi psicologici di chi siede allo strumento, a tutte le età, non siano ancora mutati dall'inizio dell'Ottocento.
